FLC CGIL – Federezione lavoratori della conoscenza

La FLC è l’organizzazione della CGIL che associa e organizza le donne e gli uomini che operano nei settori pubblici e privati della produzione e diffusione del sapere.

Il nostro impegno sarà il tuo: difendere ed estendere i diritti e la rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori della conoscenza, operare per il riconoscimento della loro funzione sociale, valorizzare le professionalità, promuovere politiche di pari opportunità.

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Le professioni e i settori della conoscenza sono, nel mondo moderno, tra i più importanti per la vita delle persone, delle società e del nostro pianeta.

Non è un’esagerazione. L’accesso al sapere, la ricerca, la scienza sono la condizione di un progresso compatibile. L’accesso alla conoscenza – e non solo all’alfabetizzazione elementare – è la condizione della cittadinanza, cioè della partecipazione alla vita sociale e democratica, della mobilità sociale. E’ la condizione che consente a ciascuno di decidere della propria vita.

Ecco perché consideriamo la conoscenza “bene comune”.

Il diritto allo studio, l’aumento dell’obbligo scolastico, la modifica delle norme di accesso al mercato del lavoro, l’autonomia delle scuole, delle università e degli enti di ricerca all’interno di un sistema di rete e di dialogo tra istituzioni diverse, investimenti e risorse certe per progetti, strutture e personale; l’educazione degli adulti, l’aumento del numero dei laureati, la posizione dei lavoratori del settore, la loro dignità e le loro retribuzioni, la fine del precariato, la democrazia nei luoghi di lavoro, i contratti. Sono questi i pilastri della nostra politica sindacale e contrattuale. Diamo grande attenzione agli interessi dei lavoratori, perché questo è il ruolo primario del sindacato, e grande sensibilità verso l’organizzazione di istituzioni che devono dare le gambe a diritti costituzionalmente garantiti.

Intendiamo valorizzare le diverse professionalità di tutti coloro che lavorano nel settore della conoscenza e della formazione, rafforzare la loro rappresentanza e la tutela dei loro diritti. La nostra vera ricchezza è data dalle specificità di ogni professionalità che la compone.

Questa organizzazione sindacale nasce proprio perché il settore della conoscenza, oggi, esprime figure professionali tradizionali e innovative che domandano una maggiore tutela dei propri diritti e una più attenta valorizzazione delle loro professionalità, a prescindere dal tipo di contratto di lavoro che posseggono.

Cultura, lavoro, diritti sono principi fondativi della nostra Costituzione, alla quale ci richiamiamo.

La casa comune dei lavoratori della conoscenza

Principi fondamentali
La FLC assume la pace, il ripudio della guerra e il rifiuto della violenza quali valori fondativi della propria identità, basa i propri programmi e le proprie azioni sui dettati della Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza. La FLC ritiene che la conoscenza sia un bene comune e considera l’unitarietà del ciclo della conoscenza elemento essenziale per sviluppare politiche che rendano esigibili i diritti fondamentali dei cittadini. La diversità culturale è un fattore irrinunciabile per la costruzione di una società democratica. La FLC considera un bene prezioso il patrimonio rappresentato da lingue e culture diverse.

Diritti e doveri
Gli iscritti partecipano alla vita politica complessiva dell’organizzazione e concorrono alla formazione delle decisioni; nei luoghi di lavoro si impegnano a portare avanti una attività professionale coerente con i principi fondamentali.

Democrazia di organizzazione e di mandato
Nella definizione e approvazione degli accordi sindacali, la FLC ritiene vada verificato il mandato dei lavoratori; in assenza di accordo con le altre organizzazioni confederali è vincolante il pronunciamento formalizzato degli iscritti.

Rapporti internazionali
La FLC costruisce rapporti di relazione e di collaborazione con le organizzazioni sindacali e le associazioni di altri Paesi impegnate nella formazione, nella cooperazione e nella solidarietà. La FLC aderisce all’Internazionale dell’Educazione.

Strutture e forme organizzative
La FLC è articolata in Comitati degli Iscritti di luogo di lavoro, Federazioni regionali e provinciali, Federazione nazionale. Gli organismi eletti, ai vari livelli sono Comitato Diretti, Segreteria. La FLC è presente su tutto il territorio nazionale e all’estero, con specifiche sezioni, dove esistono scuole e corsi di lingua e cultura italiana. Le specificità contrattuali e professionali sono rappresentate da Strutture di comparto nazionali e regionali, Centri di Coordinamento regionali, Comitati e Coordinamenti degli Enti di Ricerca, Forum della docenza universitaria e della ricerca.

L’attività della FLC CGIL

La FLC si occupa di temi di politica generale, politica contrattuale nei settori della conoscenza, lavoro precario, politica internazionale, politiche organizzative, della comunicazione e della formazione sindacale.

Il sistema di contrattazione
I rapporti di lavoro pubblico e privato fanno riferimento al diritto comune e sono regolati dalla contrattazione collettiva. Nei settori pubblici restano di competenza della legge: il reclutamento, la definizione degli organici, l’organizzazione del lavoro. I livelli di contrattazione sono:

  • Nazionale, per il contratto collettivo nazionale di lavoro con validità quadriennale per gli aspetti normativi e biennale per la parte economica;
  • Decentrato, per il contratto integrativo che può avere articolazioni nazionale, regionale e di posto di lavoro a seconda delle materie e settori.

Nei comparti pubblici possono partecipare alle trattative i sindacati che superano il 5%, come media fra percentuale nazionale di voti RSU e percentuale nazionale di deleghe sindacali, firmatarie del CCNL.

Le Rappresentanze Sindacali Unitarie
Le RSU sono elette dai lavoratori nei posti di lavoro su liste presentate dai sindacati; i candidati possono anche on essere iscritti. Le RSU rappresentano, quindi, tutti i lavoratori e sono titolari della contrattazione di quel posto di lavoro e di diritti sindacali.

Comunicato al Personale delle università e delle aziende ospedaliero universitarie sullo stato della trattativa del rinnovo CCNL 2019-2021

Con la prima bozza dell’ARAN del 6 giugno 2022 relativa alla parte generale del contratto, quella che si applica a tutte e quattro le sezioni ( scuola, università, ricerca e AFAM), è cominciata la trattativa per il rinnovo del CCNL istruzione e ricerca, che ha visto, a novembre dello scorso anno, la sottoscrizione di un accordo relativo all’anticipo dell’erogazione del 95% delle competenze economiche già previste dalle leggi di bilancio degli anni 2019-20 e 21 per la generalità dei lavoratori del pubblico impiego (incremento del 3,78% della massa salariale). Questo accordo farà parte integrante del nuovo CCNL, che prevederà, per la parte economica, le modalità di utilizzo delle risorse rimaste (5%) e di quelle aggiuntive previste dalla legge di bilancio del 2022 e, per la parte normativa, la rivisitazione delle norme contrattuali in essere, a partire dall’ordinamento professionale, oltre la normativa contrattuale di istituti attualmente non previsti dal CCNL, come il lavoro agile e quello da remoto.
Nonostante il tempo trascorso e i diversi incontri di trattativa all’ARAN, sia sulla parte generale che sui temi specifici per l’università, ad oggi possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, che purtroppo non si è arrivati ancora a concordare in dettaglio alcunché su nessuno dei temi importanti che riguardano questo rinnovo contrattuale. Riteniamo comunque utile fornire al personale il punto della situazione su alcuni dei temi affrontati all’ARAN fino ad oggi.

PARTE ECONOMICA
Per quanto riguarda le risorse stanziate per la valorizzazione professionale del personale tecnico e amministrativo delle università statali (lettera b dell’art. 1 comma 297 della legge 30 dicembre 2021, n 234), 50 milioni di euro all’anno dal primo gennaio 2022, queste rappresentano il frutto di un lungo confronto con il MUR, condotto durante tutto l’anno 2021, allo scopo di un riavvicinamento delle retribuzioni del personale del nostro settore rispetto a quelle degli altri comparti. Coerentemente con questo obiettivo, siamo fortemente determinati affinché queste importanti risorse vengano utilizzate per finanziare istituti stabili della retribuzione e non a remunerare attività legate alla partecipazione del personale ad appositi progetti: su questo tema riteniamo si siano fatti passi in avanti rispetto alla posizione iniziale dell’ARAN, anche se nei testi di lavoro che ci hanno via via inviato, ad oggi, non vi è ancora alcuna indicazione sulle modalità di utilizzo di queste risorse.
Un tema di natura economica ancora aperto riguarda la possibilità di aumentare il fondo del salario accessorio, almeno relativamente alla quota di salario accessorio necessaria per riequilibrare il fondo in base alle nuove assunzioni di personale. Abbiamo posto da tempo attenzione su questo tema, anche perché per il personale del settore università questo aspetto può avere una ricaduta economica importante, considerando che il piano straordinario di reclutamento finanziato con la legge di bilancio 2022 porterà, nei prossimi tre anni, ad un incremento di circa il 10% del personale tecnico-amministrativo. Su ciò abbiamo registrato attenzione e condivisione anche dall’ARAN e dal MUR e pertanto siamo fiduciosi che una soluzione verrà trovata, almeno relativamente alle assunzioni derivanti dal piano straordinario di reclutamento.

PARTE NORMATIVA
Per scelta dell’Aran, con il nuovo anno, è ripartita la trattativa rivedendo la parte generale, quella che riguarda tutti e quattro i settori del CCNL Istruzione e ricerca, per poi proseguire di nuovo con le parti specifiche dei singoli settori. Il testo di lavoro prodotto dall’ARAN l’11 gennaio per riprendere la trattativa, inspiegabilmente, non recepisce ancora alcuni degli avanzamenti che pure si erano ottenuti nel corso delle trattative in base alle proposte che avevamo avanzato sia come FLC CGIL che unitariamente sull’ordinamento professionale. Proprio per quanto riguarda l’ordinamento professionale, ormai superata la discussione sul numero delle aeree che, come abbiamo sempre sostenuto, è opportuno che rimangano quattro (cambieranno solo di nome), auspicavamo che il documento dell’ARAN recepisse l’esito della discussione relativamente al valore e al numero dei “differenziali economici” che, ricordiamo, andranno a sostituire le attuali posizioni economiche tabellari e rappresenteranno la nuova modalità di progressione economica all’interno di ciascuna area. Purtroppo, come detto, ciò non è avvenuto, anche se pensiamo di poter dare come acquisito il fatto che sia stata superata la prima ipotesi dell’ARAN e che quindi, come abbiamo sostenuto, il valore complessivo dei differenziali economici di ogni area sarà maggiore dell’attuale differenza economica tra il valore di ingresso e quello apicale.
È inoltre rimasta ancora aperta la discussione sul finanziamento delle indennità e sul loro valore economico: a nostro avviso potranno aumentare in relazione alla possibilità che vengono finanziate anche con risorse esterne al fondo del salario accessorio, utilizzando, ad esempio, parte delle risorse derivanti dal PNRR.
Sulla parte generale del CCNL di particolare interesse per il settore università, nelle tre riunioni svolte a gennaio, abbiamo ribadito le nostre posizioni, che partono dalla esigenza di tenere in giusta considerazione e valorizzare la specificità del lavoro svolto nelle università e nelle AOU e quindi abbiamo avanzato delle proposte di modifica al testo di lavoro dell’ARAN su diversi argomenti e in particolare:

Organismo paritetico per l’innovazione: per il nostro settore riteniamo abbia poco senso istituirlo a livello di ateneo mentre potrebbe avere una sua utilità se previsto a livello nazionale con l’attivazione di un livello di confronto con il MUR;

Performance: riteniamo indispensabile il superamento dell’art. 20 del contratto vigente che prevede la valutazione annuale della performance per la erogazione differenziata di premi individuali. Abbiamo proposto di abrogare i primi tre commi dell’articolo in quanto la suddivisione dei lavoratori in tre fasce di premialità non risponde ad alcuna esigenza reale, anzi, l’applicazione di una tale previsione contrattuale, non dovuta in termini legislativi, rappresenta un ulteriore problema e non certo una incentivazione per la valorizzazione del lavoro improntato alla collegialità, così importante per tutti i settori che compongono il contratto istruzione e ricerca.

Lavoro agile: Per quanto riguarda il lavoro agile, nella riunione del 25 gennaio la FLC CGIL ha proposto una serie di modifiche al testo di lavoro proposto dall’ARAN, che vorrebbe rimanere ferma nel testo a quanto previsto nei CCNL già sottoscritti di Funzioni centrali, sanità e funzioni locali. Lo scopo che ci siamo prefissi è quello di rendere maggiormente esigibile e flessibile l’utilizzo di tale modalità di lavoro, tenendo conto e valorizzando la specificità e complessità dell’organizzazione del lavoro e delle attività che vengono svolte nel nostro settore, aspetto fondamentale di cui l’ARAN dovrà prendere atto per le ricadute che ha su diversi aspetti delle norme contrattuali in discussione, che non possono semplicemente essere mutuate dai contratti già sottoscritti degli altri comparti.

Dopo le ultime tre riunioni sulla parte generale svolte a gennaio, dallo scorso 8 febbraio si è cominciato ad affrontare, articolo per articolo, i temi della sezione scuola, dopodiché verrà il turno della sezione università che pertanto, presumibilmente, vedrà la ripresa della discussione nel mese di marzo. Si è già concordato che verranno calendarizzate anche riunioni su tematiche specifiche, quali quelli sulla sanità universitaria, la distinta disciplina dei Collaboratori esperti linguistici e sulla nuova figura del tecnologo dell’università a tempo indeterminato.
Ci auguriamo che la trattativa possa entrare veramente nel merito delle questioni che più volte abbiamo posto e che l’ARAN non continui a limitarsi a registrare le posizioni sindacali, ma che cominci a dare risposte alle proposte avanzate, consentendo così al confronto di entrare effettivamente in una fase più concreta, prevedendo di poter concludere il rinnovo entro i prossimi 2\3 mesi.
Nel frattempo, nei giorni scorsi, abbiamo inviato una lettera unitaria per richiedere un incontro specifico sull’università alla Ministra Bernini, anche al fine di evidenziare alcune delle problematiche relative al nuovo CCNL. In particolare, l’intervento del ministero si rende indispensabile per la soluzione della problematica dei Lettori di madre lingua e dei Collaboratori Esperti Linguistici in quanto le risorse necessarie per finanziare la nuova distinta disciplina di Insegnante di madre lingua non potranno che essere reperite al di fuori dell’attuale finanziamento del CCNL: pertanto è necessario un apposito finanziamento del MUR che, a parer nostro, potrà contare anche sulla parte delle risorse previste dall’articolo 11 della legge 117 del 2017 che residuerà dopo aver dato completa soluzione del contenzioso degli ex Lettori.

FLC-CGIL > ELEZIONI RSU : 5-6-7 aprile 2022

Il 5, 6 e 7 aprile si svolgeranno le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie di tutta la Pubblica Amministrazione e di tutte le Università.

In questi ultimi anni i nostri delegati hanno posto l’attenzione alle nuove modalità di lavoro emerse a seguito della pandemia, interessando sia il telelavoro che il lavoro agile. Sono stati ottenuti l’aumento del numero delle postazioni di telelavoro e la proroga dell’utilizzo della modalità di lavoro agile per due giorni a settimana fino al 31 marzo 2022. Le nostre richieste di questi ultimi giorni, per intervenire sul Pola, già deciso dal CdA, hanno prodotto la costituzione di un Tavolo tecnico che affronterà il lavoro agile non emergenziale. Inoltre RSU ha svolto un lavoro di monitoraggio costante sulla vicenda dell’ispezione MEF riguardo al fondo accessorio che si è recentemente conclusa positivamente.

Negli ultimi mesi RSU e un gruppo di colleghi, che hanno offerto volontariamente la loro collaborazione, si sono spesi su alcuni temi di rilevante interesse per il personale Iuav.

Quest’ultima esperienza ci spinge a mantenere e rafforzare il coinvolgimento diretto di tutti sui temi da affrontare per il futuro.

Prioritariamente però è necessario stabilire un clima diverso tra direzione e personale, un rapporto costruttivo che possa portare al miglioramento dell’istituzione e di tutte le sue componenti, un confronto basato sulla trasparenza sul rispetto e sul riconoscimento delle competenze. Siamo convinti che l’innovazione sia decisiva per governare il cambiamento e per attuarla dobbiamo mettere al centro le persone e le loro competenze, le tecnologie e una governance condivisa e pertanto i temi prioritari da affrontare sono:
flessibilità organizzativa: conciliazione dei tempi di vita privata/spostamenti/lavoro. Lavoreremo per incrementare il numero di giorni mensili di lavoro agile oltre l’emergenza e aumentare la percentuale di postazioni per il telelavoro
– welfare:  proveremo a  invertire  l’andamento  dei  servizi  al  personale  che  negli  ultimi  anni  è  andato riducendosi, ampliando e articolando le iniziative a favore del benessere dei lavoratori
– trasparenza e premialità: devono diventare un binomio inscindibile per la valutazione del personale offrendo opportunità di crescita
– incrementi salariali: nei prossimi mesi va ripreso il Tavolo di negoziazione per i contratti integrativi 2021 e 2022. Con il coinvolgimento diretto di tutti, procederemo con le proposte sui meccanismi PEO intercettando le novità sui criteri e le risorse che derivano dagli stanziamenti per i contratti nazionali in discussione e dalla legge di bilancio 2022
– condivisione e confronto sui piani di fabbisogno del personale
– esternalizzazioni e appalti: accendere un faro sulle modalità di gestire le esternalizzazioni, valutarne i costi e i benefici e individuare tecnicamente i percorsi e le possibilità di reinternalizzazione almeno delle attività di maggior interesse per la comunità.

Votare è un diritto fondamentale che permetterà di scegliere i vostri rappresentanti nelle trattative per i contratti integrativi e per la tutela collettiva e individuale sul posto di lavoro; per questo motivo vi invitiamo a votare.In allegato trovate il volantino.

I candidati e le candidate FLC CGIL sono: Simone Zantedeschi, Riccardo Gnecchi, Fabrizio Torazza, Valeria Donà, Sandra Sansone, Claudia Giancola

Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno firmato il 10 marzo insieme al Premier Mario Draghi e al ministro Renato Brunetta il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale. Scarica il testo.

“È un atto molto importante – ha affermato Landini- sia per i contenuti del Patto sia per il significato che esso ha. La scelta di investire sul lavoro, sull’innovazione del lavoro pubblico, sulla buona occupazione, sulla formazione sull’investimento per un miglior funzionamento di tutto il lavoro pubblico e quindi per migliorare i diritti dei cittadini e favorire il processo di funzionamento della macchina pubblica credo – ha proseguito – sia un obiettivo molto importante e che sia assolutamente importante il modo e il metodo con cui ci stiamo muovendo”. 

Le lavoratrici e i lavoratori pubblici protagonisti del cambiamento: che cosa prevede il Patto.

Università: firma per il ritiro della norma che taglia il salario accessorio nei primi 10 giorni di malattia

La FLC CGIL promuove un documento/petizione che sarà inviato al Governo ed al Ministero dell’Università e della Ricerca.

Le assemblee di ateneo svolte nelle Regioni Puglia e Piemonte hanno votato all’unanimità il documento/petizione che chiede al Governo ed al Ministro del MUR un intervento tempestivo per rimuovere questa previsione normativa che penalizza ingiustamente, e incompatibilmente con le regole che presiedono i “comportamenti” di convivenza con il COVID-19, le lavoratrici e lavoratori pubblici.

Per sostenere la presente basta poco. Le adesioni raccolte saranno allegate, alla fine delle assemblee il cui ciclo è iniziato il 13 maggio 2020, al documento da inviare al Governo ed al Ministero dell’Università e della Ricerca.

È importantissimo fare arrivare in maniera decisa questo messaggio di carattere anche fortemente simbolico della condizione di lavoro frustrante e inaccettabile di tante/i lavoratrici e lavoratori.

FIRMA ANCHE TU

QUESTO IL TESTO APPROVATO NELLE DUE ASSEMBLEE REGIONALI

Petizione nazionale delle università per il ritiro delle norme
di riduzione del trattamento accessorio nei primi dieci giorni di malattia.

per saperne di più >>