ADI Venezia e FLC-CGIL a Venetonight 2019

Diversamente dallo scorso anno, ADI Venezia (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani) e FLC-CGIL contribuiscono a Venetonight 2019 con un lavoro alla portata dei più giovani e dei bambini, dedicato alla scoperta della vita delle ricercatrici e dei ricercatori.

Il nostro precedente contributo come FLC, nel 2018, metteva in luce lo scontro tra le aspettative di chi fa ricerca e l’offerta estremamente scarsa di stabilità lavorativa: venivano allo scoperto numeri eloquenti sul cosa significa essere uno dei migliaia di assegnisti, dottorandi, borsisti, ricercatori precari, collaboratori di didattica integrativa linguistica, docenti a contratto, co.co.co e co.co.pro che a lungo hanno consentito all’università italiana di essere tra le più produttive al mondo nonostante tagli sempre più ingenti al finanziamento pubblico.
Il materiale prodotto, ancora attuale, è tuttora disponibile nelle nostre pagine web, infatti non registriamo passi in avanti in termini di risorse dedicate e di quantità e qualità dei posti di lavoro che nelle università sono dispiegati.

Nonostante questo, per Venetonight 2019, proponiamo un approfondimento sul perché fare i ricercatori e le ricercatrici, sull’importanza del viaggio nella loro vita e per rispondere alla domanda: cosa fa di bello chi fa ricerca?

La vita avventurosa dei ricercatori si fa fulcro di un’attività rivolta ai bambini, per scoprire come, fra giri intorno al mondo, scoperte entusiasmanti e sfide impegnative da affrontare, chi fa ricerca si applichi all’esplorazione e alla scoperta della realtà.
Il viaggio diventa così una metafora del volgere lo sguardo verso l’interno e, soprattutto, verso l’esterno, nel mondo: una pratica di conoscenza di sé attraverso i vari mestieri che caratterizzano gli ambiti di ricerca offerti dall’università.
Quest’anno, inoltre, è peculiare la concomitanza tra la Notte dei Ricercatori e i Fridays for Future; la tematica ambientale, oggi, risulta di primaria importanza anche nell’Agenda 2030.
Parte dell’attività proposta quindi mira a confrontarsi con questo argomento, sollecitando una riflessione.

Augurando buona scoperta a quanti vorranno apprezzare questo nostro lavoro, non vogliamo tralasciare ciò che ci vede impegnati in questi frangenti:
– Campagna e piattaforma RICERCATORI DETERMINATI: rivolta ai ricercatori determinati che lavorano nelle università e che rispetto ad altri settori pubblici vivono perennemente nel precariato e ai quali non vengono dedicate risorse al pari degli altri paesi europei. La piattaforma è un luogo di elaborazione delle proposte di reclutamento ordinario e ciclico, stabilità per gli attuali precari dell’università, importante rifinanziamento dell’istruzione terziaria e riforma del pre-ruolo nel sistema accademico italiano.

– Punto qualificante di Ricercatori Determinati è proprio la riforma del PRE-RUOLO: oggi il pre-ruolo è una via crucis fatta di rinnovi di anno in anno di contratti precari, senza certezze, per una durata totale di 14 anni fra assegni, contratti da ricercatore a tempo determinato di tipo A e di tipo B, in cui un “giovane” ricercatore può ambire a diventare professore associato intorno ai 40 anni.

Chiudiamo riprendendo un pezzo di articolo apparso su la Repubblica dal titolo
Università, assegnisti di ricerca: soltanto uno su dieci ce la fa
Un’indagine dell’Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia (ADI) rivela questo: dei 13.029 assegnisti che oggi lavorano in un ateneo statale con un dottorato alle spalle – parliamo di ricercatori pagati per un periodo da uno a tre anni, contratto rinnovabile una volta – solo il 9,5 per cento troverà una collocazione a tempo indeterminato all’interno di una delle sessantacinque università statali del Paese. Entrerà in maniera definitiva nel sistema accademico. Sarà un professore associato, di fatto, visto che i ricercatori a tempo indeterminato la Legge Gelmini li ha semplicemente aboliti.
Nel 2015 i sopravvissuti erano, in proiezione, l’8,1 per cento. Nel 2014 il 3,4 per cento. Nel 2013 e nel 2012 il 7 per cento. Dal 2010 – Legge Gelmini approvata in piena crisi finanziaria – ad oggi la situazione è, con alti e bassi, lievemente migliorata. Ma le percentuali di assunzione da uno su dieci restano da realtà patologica. Spiegano i dottori dell’ADI: “L’espulsione degli assegnisti di ricerca rappresenta uno sperpero di personale qualificato per la cui formazione il sistema può arrivare a investire fino a 140.000 euro pro-capite”. Limitandosi ai costi pubblici del dottorato e dell’assegno di ricerca.

Buona Venetonight da ADI Venezia e FLC-CGIL!

Venezia, 13 settembre 2019

comunicato stampa congiunto_ADI-FLC_Venetonight 2019

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AQUARIUS: intervenga l’Europa per rimettere al centro i diritti umani

I toni, le affermazioni, le prese di posizione di questi giorni riguardanti la vicenda della “nave AQUARIUS” hanno assunto un valore che ha fatto quasi dimenticare che il carico di questa nave è fatta di uomini, donne, bambini vittime nei loro paesi di provenienza di fame, guerre, violenze.

Come CGIL CISL e UIL di Venezia, vorremmo che tutta l’Europa non dimenticasse la solidarietà umana quale principio basilare della convivenza civile e che la salvaguardia delle vite umane viene prima di tutto e va oltre i tatticismi di questa o quella forza politica.

I flussi migratori, quale che sia la politica adottata, potranno essere ridotti ma non di certo interrotti, per questo motivo come CGIL CISL e UIL di Venezia riteniamo che l’iniziativa di chiudere i porti e le frontiere, da chiunque assunta, sia tanto sbagliata da un punto di vista umano quanto inefficace. Lezioni provenienti da altri paesi europei che nulla hanno da insegnare all’Italia in tema di accoglienza e solidarietà, non aiutano una gestione del fenomeno che deve coinvolgere tutta l’Unione Europea se si vogliono trovare davvero soluzioni condivise e sostenibili dai singoli paesi, dando così senso a una Unione che non sia solo economica e monetaria ma anche e soprattutto politica e sociale. Da sempre siamo convinti che sia necessaria una reale “politica europea” rispettosa di un’equa distribuzione dei migranti tra i diversi paesi membri. Per coerenza, una richiesta di accoglienza diffusa fatta all’Europa, non può poi essere disconosciuta nei fatti come principio da applicare al livello nazionale e locale a partire dal Veneto e dalla Città Metropolitana di Venezia.

Per questo motivo, CGIL CISL e UIL di Venezia, il 20 giugno, giornata mondiale del rifugiato, organizzeranno un presidio presso campo San Maurizio per chiedere alla Prefettura di dare continuità alla cabina di regia istituita lo scorso anno e che coinvolge tutte le forze sociali, economiche e istituzionali del territorio: l’obiettivo è quello di dare risposte di sistema alla necessità di accoglienza e integrazione ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e garantire legalità e sicurezza al nostro territorio.

Segreterie CGIL CISL UIL Venezia

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