Comunicato al Personale delle università e delle aziende ospedaliero universitarie sullo stato della trattativa del rinnovo CCNL 2019-2021

Con la prima bozza dell’ARAN del 6 giugno 2022 relativa alla parte generale del contratto, quella che si applica a tutte e quattro le sezioni ( scuola, università, ricerca e AFAM), è cominciata la trattativa per il rinnovo del CCNL istruzione e ricerca, che ha visto, a novembre dello scorso anno, la sottoscrizione di un accordo relativo all’anticipo dell’erogazione del 95% delle competenze economiche già previste dalle leggi di bilancio degli anni 2019-20 e 21 per la generalità dei lavoratori del pubblico impiego (incremento del 3,78% della massa salariale). Questo accordo farà parte integrante del nuovo CCNL, che prevederà, per la parte economica, le modalità di utilizzo delle risorse rimaste (5%) e di quelle aggiuntive previste dalla legge di bilancio del 2022 e, per la parte normativa, la rivisitazione delle norme contrattuali in essere, a partire dall’ordinamento professionale, oltre la normativa contrattuale di istituti attualmente non previsti dal CCNL, come il lavoro agile e quello da remoto.
Nonostante il tempo trascorso e i diversi incontri di trattativa all’ARAN, sia sulla parte generale che sui temi specifici per l’università, ad oggi possiamo affermare, senza tema di essere smentiti, che purtroppo non si è arrivati ancora a concordare in dettaglio alcunché su nessuno dei temi importanti che riguardano questo rinnovo contrattuale. Riteniamo comunque utile fornire al personale il punto della situazione su alcuni dei temi affrontati all’ARAN fino ad oggi.

PARTE ECONOMICA
Per quanto riguarda le risorse stanziate per la valorizzazione professionale del personale tecnico e amministrativo delle università statali (lettera b dell’art. 1 comma 297 della legge 30 dicembre 2021, n 234), 50 milioni di euro all’anno dal primo gennaio 2022, queste rappresentano il frutto di un lungo confronto con il MUR, condotto durante tutto l’anno 2021, allo scopo di un riavvicinamento delle retribuzioni del personale del nostro settore rispetto a quelle degli altri comparti. Coerentemente con questo obiettivo, siamo fortemente determinati affinché queste importanti risorse vengano utilizzate per finanziare istituti stabili della retribuzione e non a remunerare attività legate alla partecipazione del personale ad appositi progetti: su questo tema riteniamo si siano fatti passi in avanti rispetto alla posizione iniziale dell’ARAN, anche se nei testi di lavoro che ci hanno via via inviato, ad oggi, non vi è ancora alcuna indicazione sulle modalità di utilizzo di queste risorse.
Un tema di natura economica ancora aperto riguarda la possibilità di aumentare il fondo del salario accessorio, almeno relativamente alla quota di salario accessorio necessaria per riequilibrare il fondo in base alle nuove assunzioni di personale. Abbiamo posto da tempo attenzione su questo tema, anche perché per il personale del settore università questo aspetto può avere una ricaduta economica importante, considerando che il piano straordinario di reclutamento finanziato con la legge di bilancio 2022 porterà, nei prossimi tre anni, ad un incremento di circa il 10% del personale tecnico-amministrativo. Su ciò abbiamo registrato attenzione e condivisione anche dall’ARAN e dal MUR e pertanto siamo fiduciosi che una soluzione verrà trovata, almeno relativamente alle assunzioni derivanti dal piano straordinario di reclutamento.

PARTE NORMATIVA
Per scelta dell’Aran, con il nuovo anno, è ripartita la trattativa rivedendo la parte generale, quella che riguarda tutti e quattro i settori del CCNL Istruzione e ricerca, per poi proseguire di nuovo con le parti specifiche dei singoli settori. Il testo di lavoro prodotto dall’ARAN l’11 gennaio per riprendere la trattativa, inspiegabilmente, non recepisce ancora alcuni degli avanzamenti che pure si erano ottenuti nel corso delle trattative in base alle proposte che avevamo avanzato sia come FLC CGIL che unitariamente sull’ordinamento professionale. Proprio per quanto riguarda l’ordinamento professionale, ormai superata la discussione sul numero delle aeree che, come abbiamo sempre sostenuto, è opportuno che rimangano quattro (cambieranno solo di nome), auspicavamo che il documento dell’ARAN recepisse l’esito della discussione relativamente al valore e al numero dei “differenziali economici” che, ricordiamo, andranno a sostituire le attuali posizioni economiche tabellari e rappresenteranno la nuova modalità di progressione economica all’interno di ciascuna area. Purtroppo, come detto, ciò non è avvenuto, anche se pensiamo di poter dare come acquisito il fatto che sia stata superata la prima ipotesi dell’ARAN e che quindi, come abbiamo sostenuto, il valore complessivo dei differenziali economici di ogni area sarà maggiore dell’attuale differenza economica tra il valore di ingresso e quello apicale.
È inoltre rimasta ancora aperta la discussione sul finanziamento delle indennità e sul loro valore economico: a nostro avviso potranno aumentare in relazione alla possibilità che vengono finanziate anche con risorse esterne al fondo del salario accessorio, utilizzando, ad esempio, parte delle risorse derivanti dal PNRR.
Sulla parte generale del CCNL di particolare interesse per il settore università, nelle tre riunioni svolte a gennaio, abbiamo ribadito le nostre posizioni, che partono dalla esigenza di tenere in giusta considerazione e valorizzare la specificità del lavoro svolto nelle università e nelle AOU e quindi abbiamo avanzato delle proposte di modifica al testo di lavoro dell’ARAN su diversi argomenti e in particolare:

Organismo paritetico per l’innovazione: per il nostro settore riteniamo abbia poco senso istituirlo a livello di ateneo mentre potrebbe avere una sua utilità se previsto a livello nazionale con l’attivazione di un livello di confronto con il MUR;

Performance: riteniamo indispensabile il superamento dell’art. 20 del contratto vigente che prevede la valutazione annuale della performance per la erogazione differenziata di premi individuali. Abbiamo proposto di abrogare i primi tre commi dell’articolo in quanto la suddivisione dei lavoratori in tre fasce di premialità non risponde ad alcuna esigenza reale, anzi, l’applicazione di una tale previsione contrattuale, non dovuta in termini legislativi, rappresenta un ulteriore problema e non certo una incentivazione per la valorizzazione del lavoro improntato alla collegialità, così importante per tutti i settori che compongono il contratto istruzione e ricerca.

Lavoro agile: Per quanto riguarda il lavoro agile, nella riunione del 25 gennaio la FLC CGIL ha proposto una serie di modifiche al testo di lavoro proposto dall’ARAN, che vorrebbe rimanere ferma nel testo a quanto previsto nei CCNL già sottoscritti di Funzioni centrali, sanità e funzioni locali. Lo scopo che ci siamo prefissi è quello di rendere maggiormente esigibile e flessibile l’utilizzo di tale modalità di lavoro, tenendo conto e valorizzando la specificità e complessità dell’organizzazione del lavoro e delle attività che vengono svolte nel nostro settore, aspetto fondamentale di cui l’ARAN dovrà prendere atto per le ricadute che ha su diversi aspetti delle norme contrattuali in discussione, che non possono semplicemente essere mutuate dai contratti già sottoscritti degli altri comparti.

Dopo le ultime tre riunioni sulla parte generale svolte a gennaio, dallo scorso 8 febbraio si è cominciato ad affrontare, articolo per articolo, i temi della sezione scuola, dopodiché verrà il turno della sezione università che pertanto, presumibilmente, vedrà la ripresa della discussione nel mese di marzo. Si è già concordato che verranno calendarizzate anche riunioni su tematiche specifiche, quali quelli sulla sanità universitaria, la distinta disciplina dei Collaboratori esperti linguistici e sulla nuova figura del tecnologo dell’università a tempo indeterminato.
Ci auguriamo che la trattativa possa entrare veramente nel merito delle questioni che più volte abbiamo posto e che l’ARAN non continui a limitarsi a registrare le posizioni sindacali, ma che cominci a dare risposte alle proposte avanzate, consentendo così al confronto di entrare effettivamente in una fase più concreta, prevedendo di poter concludere il rinnovo entro i prossimi 2\3 mesi.
Nel frattempo, nei giorni scorsi, abbiamo inviato una lettera unitaria per richiedere un incontro specifico sull’università alla Ministra Bernini, anche al fine di evidenziare alcune delle problematiche relative al nuovo CCNL. In particolare, l’intervento del ministero si rende indispensabile per la soluzione della problematica dei Lettori di madre lingua e dei Collaboratori Esperti Linguistici in quanto le risorse necessarie per finanziare la nuova distinta disciplina di Insegnante di madre lingua non potranno che essere reperite al di fuori dell’attuale finanziamento del CCNL: pertanto è necessario un apposito finanziamento del MUR che, a parer nostro, potrà contare anche sulla parte delle risorse previste dall’articolo 11 della legge 117 del 2017 che residuerà dopo aver dato completa soluzione del contenzioso degli ex Lettori.

Assemblea 7 marzo 2016

È convocata l’assemblea dei lavoratori dei due atenei veneziani lunedì 7 marzo 2016 dalle 11 alle 13.30 nell’aula magna dei Tolentini. 

Ci rivolgiamo ai docenti e ricercatori, al personale tecnico e amministrativo a tempo indeterminato e determinato, ai precari della ricerca e ai collaboratori della didattica, ai lavoratori che prestano la loro attività per ditte in appalto presso gli atenei e per le Fondazioni, ai collaboratori esperti linguistici, alle collaborazioni a progetto, assegnisti e dottorandi.

Siamo di fronte allo smantellamento del sistema universitario nazionale; dal 2009, si perdono duemila docenti e ricercatori all’anno. L’Italia è sempre più distanziata dagli altri paesi europei in tema di investimenti in ricerca su PIL. Si pone un’emergenza salariale per tutti i lavoratori dell’università. Per il personale contrattualizzato siamo di fronte ad un’irrisoria dotazione finanziaria per i rinnovi contrattuali. Rinnovi che dovrebbero decollare appena definiti i nuovi comparti di contrattazione collettiva, nei prossimi giorni. Ma quanti e quali comparti saranno definiti? E con quali tabelle di equiparazione professionale e salariale? Con la finanziaria 2016 è stato ripristinato dal governo in carica, in continuità con i precedenti, il blocco del salario accessorio con le retribuzioni ferme al 2009. Il MEF di fatto commissaria l’attività negoziale degli atenei impedendo l’integrazione dei fondi anche in presenza di disponibilità di bilancio. Si è costretti ad attivare la PEO – progressione economica orizzontale – erodendo il salario variabile individuale mantenendo quindi invariato il salario annuo. Sul fronte docente, dall’1 gennaio 2016 sono ripartiti gli scatti di anzianità, ma in che modo saranno assegnati e con quale impatto sul bilancio di ateneo? C’è forte rischio di discrezionalità. Il personale esternalizzato, pur lavorando a stretto contatto con gli strutturati, subisce condizioni di lavoro e di salario peggiori, in certi casi a parità di mansioni e professionalità richiesta. Come fare per confermare nelle loro attività i ricercatori? E per stabilizzare i tempi determinati in un ateneo come Iuav dove vige il blocco del turn over per ripianare i problemi di bilancio? Ca’ Foscari sembra vivere di maggior salute ma l’articolazione organizzativa del personale tecnico amministrativo che vede le attività suddivise tra strutture proprie istituzionali e Fondazione, crea disparità nelle forme di lavoro e di retribuzione, sospetti sull’utilizzo delle risorse e impoverimento delle strutture istituzionali. Vogliamo dare ancora seguito alla DIS-COLL che è stata prorogata per il 2016 ma si mantiene l’indecorosa esclusione da questa indennità di disoccupazione per assegnisti, borsisti e dottorandi.

In queste settimane abbiamo letto di iniziative della CRUI che parlano di “Primavera dell’università” e dovrebbe quindi essere il momento per mettere in luce tutti gli aspetti di criticità a partire dall’emergenza salariale per la quale vanno coinvolti gli atenei con gli organi di governo a partire dai rettori e dai direttori generali per una vertenza articolata che spinga il governo a far tornare prioritario il recupero delle risorse necessarie a remunerare il lavoro. Chiediamo agli organi di governo la responsabilità di rendersi disponibili a trovare le soluzioni maggiormente favorevoli al personale tutto, in funzione di una miglior qualità della formazione universitaria.

In sostanza serve una nuova università partendo dalla ricostruzione degli spazi democratici, dalla destinazione di risorse adeguate al funzionamento di tutti gli atenei, dal riconoscimento della dignità del lavoro di tutti a partire dal salario e del diritto alla contrattazione delle condizioni di lavoro e dal rilancio di un reclutamento vero. Per realizzarla serve unitarietà delle componenti universitarie. Noi siamo in campo.

Sempre in questi giorni la CGIL organizza assemblee specifiche per le valutazioni degli iscritti sulla Carta dei diritti universali del lavoro; la presunzione è quella di riunire le diverse forme del lavoro per evitare trattamenti deteriori in tema di salario e di esercizio dei diritti e l’università, intesa come sito di lavori diversi, deve esprimersi su questo. Si richiamano al voto i soli iscritti, che al termine dell’assemblea possono votare nel seggio che sarà predisposto.

Il rettore prof. Alberto Ferlenga, che ci ospita il 7 marzo nell’aula magna, sarà presente per un saluto.

Abbiamo invitato:
> Alvise Scarpa, della segreteria regionale FLC CGIL di Venezia, per l’illustrazione della CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO presentata dalla CGIL
> Francesco Sinopoli, della segreteria nazionale FLC CGIL, che ci potrà aggiornare sulla vicenda dei comparti di contrattazione collettiva, sull’apertura dei tavoli per i CCNL e le vertenze aperte negli atenei e sulla VQR.

FLC CGIL di Venezia
Venezia, 29 febbraio 2016

Alta adesione al voto per il rinnovo della RSU 2015

La FLC Cgil si conferma primo sindacato oltre che nelle università veneziane anche nei settori della Ricerca e dell’AFAM (Accademie di Belle Arti e Conservatori di Musica).

La nostra FLC Cgil mantiene pressoché costanti i voti rispetto alla precedente tornata del 2012, conquistando 4 seggi sui 6 disponibili. Anche i 4 non eletti della nostra lista hanno avuto preferenze ragguardevoli e sufficienti per un eventuale ricambio nel corso del triennio di attività che occuperà questa RSU.

L’altro sindacato ha presentato una lista che ha consentito di recuperare quell’elettorato che precedentemente non si era espresso, portandolo a due presenze nella RSU. Valutiamo comunque positivo ed equilibrato il risultato.

Sapremo portare avanti tutti i temi che fin qui hanno contraddistinto la nostra attività. Non solo quelli interni all’ateneo e all’università ma anche quelli del contrasto alle azioni del Governo che attacca i salari e le condizioni dei lavoratori pubblici.

Ci auguriamo di poter procedere unitariamente, soprattutto in un momento come questo che vede una situazione non proprio entusiasmante per intraprendere un percorso sindacale di ateneo.

Questo ci spinge verso la difesa e la tutela di tutte le categorie di lavoro a partire dai soggetti più deboli, che possono risultare più esposti proprio a causa dei tagli di bilancio attuali e futuri. Per questo abbiamo sperimentato il voto degli invisibili e la nostra delegazione sarà rafforzata dai rappresentanti eletti nel seggio aggiuntivo.

Siamo convinti che i problemi del pareggio di bilancio attuale si ripresenteranno per il 2016 in modo ancora più drammatico e per questo si dovranno avere a disposizione tutti i conti, come già richiesto.

Il cambio del rettore può offrire un’opportunità di dialogo con le altre componenti che non va sprecata.

Un ringraziamento a tutti i colleghi che ci hanno preferito e anche a quelli che comunque hanno partecipato al voto consentendo di raggiungere un’alta percentuale di partecipazione. Grazie anche a chi ha dato la disponibilità nei seggi e nelle commissioni elettorali rendendo possibili l’esercizio democratico e il voto.

La lista FLC Cgil di Iuav
Baron, Berlese, Cappellesso, Falena, Gnecchi, Liguori, Piccinini, Ridolfi

Seggio aggiuntivo alle elezioni per il rinnovo delle RSU

FLC Cgil di Venezia, in occasione delle elezioni per il rinnovo delle RSU nei giorni 3, 4 e 5 marzo 2015, lancia l’iniziativa di affiancare al seggio di Campo della Lana una seconda urna nella quale i “lavoratori invisibili” potranno esprimere la loro preferenza per un loro rappresentante.

Questo rappresentante formerà, assieme alla FLC Cgil, la delegazione trattante in Ateneo, dando voce anche a chi fino ad ora non è stato per nulla rappresentato oppure, pur rappresentato da un sindacato di categoria, è sempre e comunque rimasto slegato dal contesto collettivo di ateneo.

La solidarietà e la trattazione allargata ad una rappresentanza dei lavoratori esternalizzati è il primo passo verso un Patto del Lavoro per creare le condizioni e gestire in modo trasparente il passaggio tra i diversi appalti con capitolati attenti alle condizioni di lavoro degli operatori nel rispetto dei CCNL di riferimento e delle normative vigenti.

La RSU è un organismo sindacale presente nei luoghi di lavoro pubblici e privati; tutti i lavoratori di ogni singolo posto di lavoro iscritti e non iscritti al sindacato hanno diritto di voto.

I lavoratori dipendenti di cooperative di servizi impiegati nelle sedi di Ateneo avranno ora la possibilità di partecipare alle riunioni tra RSU e Parte Pubblica (Rettore e Direttore Generale) candidandosi a far parte della delegazione FLC Cgil.

Trattandosi di personale senza rapporto diretto con l’Ateneo, il rappresentante così votato non usufruirà di permessi sindacali o altre garanzie di partecipazione.

Il seggio elettorale della sede di Campo della Lana sarà aperto:
> martedì 3 marzo 2015 dalle ore 9.30 alle ore 15
> mercoledì 4 marzo 2015 dalle ore 8 alle ore 15
> giovedì 5 marzo 2015 dalle ore 8 alle ore 15.

Le operazioni di scrutinio delle schede verranno effettuate il giorno venerdì 6 marzo 2015 a partire dalle ore 9 presso l’atrio (sala attesa segreteria studenti) della sede di Campo della Lana.

La lista dei candidati per il seggio aggiuntivo alla RSU FLC d’Ateneo è la seguente:
Stefania Manni
Marco Rugliancich 

Flc-Cgil di Venezia

Voto per rinnovo RSU

Nei prossimi giorni la Rappresentanza Sindacale Unitaria sarà rinnovata.

Le lavoratrici e i lavoratori di ogni luogo di lavoro sono chiamati a scegliere i loro rappresentanti in un momento molto difficile. La crisi economica pesa sui salari e sulle condizioni di vita e il blocco del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro continuerà anche per il 2015.

Vogliamo contribuire ad un ricambio della RSU, presentando nuovi candidati, ma nel solco di attività che devono creare condizioni di difesa dai danni che derivano dal blocco dei CCNL e attente alle ricadute che certe scelte dell’ateneo possono determinare sul personale.

Il nostro sindacato si presenta al voto a testa alta; consapevole di aver chiamato spesso alla protesta, in questi ultimi anni, tutto il mondo del lavoro per lo scempio sulle pensioni e l’attacco ai salari fino alla riforma del lavoro che l’attuale governo Renzi ha appena varato e che trova nella CGIL una ferma opposizione.

Quello che vogliamo dire per orientare il voto verso la nostra lista, è di tener ben presente quali passi siano stati fatti dal sindacato, quindi anche sul piano nazionale, per difendere il lavoro e il salario.

Vi chiediamo quindi di scegliere con un occhio alle grandi mobilitazioni e ai grandi temi animati dalla CGIL e un altro alla coerenza e continuità di lavoro sul piano locale e di ateneo, che in questa occasione devono pesare ed orientare verso la FLC Cgil.

Puntiamo ad una rappresentanza Iuav che sappia stare vicina alle richieste della base, come avvenuto nel triennio appena trascorso per organizzare l’attività sul precariato, sui servizi sociali, sul telelavoro e sul part time. I Contratti Collettivi Integrativi hanno mantenuto costanti i livelli economici, nel permanere del blocco del CCNL, ma c’è da stare in guardia e per questo abbiamo tentato di costruire una lista eterogenea per esperienze, per area di provenienza e categorie di inquadramento.

La legge di stabilità non pone più vincoli alla ripresa della contrattazione integrativa e questo è sicuramente uno degli esiti delle mobilitazioni recenti. È possibile tornare e costituire i fondi accessori con il dinamismo economico previsto dal CCNL e questo pone alla nuova RSU la possibilità di ripartire con un programma di Progressione Economica Orizzontale – PEO – che può portare ad uno scorrimento generalizzato di classe economica all’interno della categoria.

Siamo consapevoli che anche la controparte deve fare i conti con risorse molto più limitate di un tempo, ma proprio per questo non comprendiamo gli ostacoli che vengono posti alle richieste di trasparenza sulla spesa o a quelle che tendono a rendere più snella ed efficace l’organizzazione.

Crediamo che la trasparenza sui conti debba essere un obiettivo da porre. Trasparenza però su tutti i conti, nessuno escluso, per incidere davvero sulle spese superflue e dare garanzia a quelle che hanno ricadute dirette sulle persone. Servono scelte strutturali e per questo crediamo sia il momento di allargare a tutta la comunità quel dibattito non più rinviabile, sul rinnovo della massima carica dell’ateneo.

Vogliamo lanciare assieme alle altre componenti un’assemblea di ateneo durante la quale siano posti ai candidati rettore una serie di quesiti che orienteranno tutti verso la scelta del nuovo rettore.

Vogliamo concretizzare le relazioni tra chi ha ruoli di rappresentanza negli Organi e chi rappresenta il personale in modo diretto nella RSU, nella Rappresentanza per la sicurezza e nel Comitato Unico di Garanzia.

In questi giorni la difesa del personale delle cooperative dei servizi ci contraddistingue ancora meglio nella difesa di chi non ha voce e subisce gli effetti dei tagli di un bilancio che fino a poco tempo fa veniva usato fin troppo spavaldamente, fino ad aver determinato l’azzeramento del fondo di riserva.

Sugli appalti ci spingiamo fino ad organizzare un seggio aggiuntivo per eleggere un componente che farà parte della delegazione di trattativa per la FLC Cgil, dando così voce ai lavoratori così detti invisibili. Tutti i giorni presenti nelle nostre strutture ma assenti dai luoghi dove maturano le scelte.

Vi chiediamo di votare per FLC Cgil il 3, 4 e 5 marzo 2015 e di indicare due preferenze scegliendo due tra i seguenti candidati della nostra lista:
Paola Baron, Silvia Berlese, Michele Ridolfi, Massimo CappellessoLeda Falena, Francesca Liguori, Laura Piccinini, Riccardo Gnecchi.

Partecipate all’assemblea di lunedì 2 marzo 2015, dalle ore 12 alle 14 in aula A di palazzo Badoer, per discutere con i candidati di questi temi.

FLC Cgil Iuav

Iuav 2015: bilancio sbilanciato

Comunicato stampa del 4 febbraio 2015

Con l’approvazione del bilancio 2015 da parte degli Organi Istituzionali, l’ateneo ha intrapreso un percorso di ridimensionamento della spesa senza precedenti.

Siamo consapevoli che tutta la comunità dovrà farsi carico di comportamenti virtuosi ed economicamente attenti, ma quello che vediamo mettere da subito in pratica ha ricadute dirette sui lavoratori più deboli.

Non sono servite a nulla le contestazioni del personale e della locale RSU e nemmeno due petizioni con centinaia di firme che hanno riguardato, in un caso, la difesa dei posti di lavoro del servizio di portineria di campo della lana e nell’altro l’adeguamento dell’inquadramento economico dei lavoratori della cooperativa Costruendo nei servizi di biblioteca.

In questi giorni il Direttore Generale comincia ad informare tutti i responsabili dei servizi e tutto il personale sul tipo di interventi per dare seguito al taglio della spesa operato in bilancio.

Sembra che sui temi delle due petizioni non ci sia proprio alcuna risposta.

Ribadiamo qui la contrarietà più netta a vedere ridimensionato un servizio di qualità per gli studenti, per i docenti, per il personale tecnico e amministrativo e per gli utenti in genere, nella misura in cui non vediamo la stessa rigidità verso altre fonti di spesa. E non ci viene nemmeno data la possibilità di capire se ci sono alternative verso un diverso ridimensionamento dei servizi in tutte le portinerie. La portineria di campo della lana è nella sede dove lavora la gran parte del personale tecnico e amministrativo e alla quale gli studenti devono fare riferimento per svariate attività di supporto agli uffici di back e front office, di tirocinio, di erasmus oltre alla gestione degli allarmi e della sicurezza in genere.

Noi chiediamo al personale di campo della lana di non farsi carico di alcuna delle attività attualmente assegnate ai lavoratori del portierato perchè significherebbe automaticamente un grave impoverimento economico per quegli operatori e di qualità per il servizio fino ad ora egregiamente assicurato.

Non sappiamo a quanto ammontino le ore di appalto tagliate e questo la dice lunga sulla trasparenza nella gestione dell’ateneo, ma ancor peggio non abbiamo idea di quale tipo di servizio sarà assicurato in alternativa e di come si risolveranno i problemi legati alla sicurezza.

Ribadiamo anche sul fronte della cooperativa Costruendo la più ferma convinzione che non si è voluto trovare ne da parte della cooperativa e nemmeno da parte dell’ateneo, quel margine economico che avrebbe dovuto assicurare livelli salariali adeguati alle mansioni che giornalmente vengono richieste a questi lavoratori.

Lavoratori invisibili di cui si vuole fare a meno nel caso della portineria di campo lana e che si vuole invece silenti e a testa bassa nel caso della biblioteca. Ma noi non arretreremo e continueremo a difenderli perchè abbiamo la solidarietà dei lavoratori dell’Università.

Per questo motivo, in occasione delle elezioni per il rinnovo delle RSU nei giorni 3, 4 e 5 marzo prossimi, lanciamo l’iniziativa di affiancare al seggio una seconda urna nella quale i lavoratori invisibili potranno esprimere la loro preferenza per un loro rappresentante.

Questo rappresentante formerà, assieme alla FLC Cgil, la delegazione trattante in ateneo, dando voce anche a chi fino ad ora non è stato per nulla rappresentato oppure, pur rappresentato da un sindacato di categoria, è sempre e comunque rimasto slegato dal contesto collettivo di ateneo.

Siamo anche pronti a consegnare al Rettore il PATTO SUL LAVORO che deve rappresentare un ambito di intervento e di tutela verso tutte le forme di lavoro attualmente in essere all’Università Iuav di Venezia.

Un Patto che dovrebbe creare le condizioni per gestire in modo trasparente il passaggio tra i diversi appalti, capitolati attenti alle condizioni di lavoro degli operatori e che vanno verificate strada facendo, condizioni precise per l’impiego di collaboratori esterni (di qualsiasi tipologia contrattuale) comprese le situazioni di volontariato e part time studentesco.

FLC Cgil di Venezia

Decreto “Milleproroghe” sul Comune di Venezia

Comunicato Cgil 17 febbraio 2015

La Segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia ritiene che l’approvazione in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati dell’emendamento al Decreto “Milleproroghe” riguardante la situazione del Comune di Venezia, sia una prima importante vittoria delle iniziative di mobilitazione e di lotta messe in campo dai lavoratori e lavoratrici, delle RSU e delle Organizzazioni Sindacali, nonché un importante riconoscimento alle specificità del Comune di Venezia.

Questo risultato, vogliamo ribadire ulteriormente, non riguarda solamente il già importante tema delle condizioni economiche e salariali dei lavoratori dipendenti, ma dà la possibilità di guardare con meno apprensione alle ricadute sul Bilancio 2015 per quanto riguarda i servizi e le prestazioni erogate alla cittadinanza, in un contesto quale quello lagunare, estremamente diverso e più difficile rispetto ad ogni altra esperienza sul territorio nazionale.

Tutto questo, però, non ci fa dimenticare che, purtroppo, abbiamo vissuto, in pochi mesi,
la terza emergenza economica per questo Comune. Siamo quindi a richiedere al Commissario Straordinario di fare chiarezza sulle condizioni di bilancio esistenti, evitando inutili drammatizzazioni, che destabilizzano e compromettono i già delicati rapporti che legano le lavoratrici e i lavoratori, le cittadine e i cittadini nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica.

Riteniamo che siano necessari ulteriori interventi normativi, da parte del Governo e del Parlamento, per porre definitivamente in sicurezza la realtà veneziana senza penalizzare la popolazione, anche se il tema delle scelte da operarsi dovrà essere prioritario della politica e della nuova Amministrazione che si insedierà dopo le prossime elezioni comunali.

La nostra azione continuerà con determinazione per evitare ai cittadini e alle cittadine, ai lavoratori e alle lavoratrici che scelte sbagliate effettuate, possano minacciare i diritti di cittadinanza che sono un patrimonio di civiltà e un riconoscimento della diversità di chi abita un territorio tanto particolare, tanto delicato, per il quale è necessaria una costante azione di manutenzione, ma che troppo spesso viene considerato solamente come lo sfondo per fotografie di turisti e non come una città viva, vitale, culla di saperi e di produzioni, patrimonio di competenze che non debbono essere dissipate.

La Segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Venezia

Mestre, 17.2.2015

Comunicato Segreteria CdLM Venezia 17.2.2015