Inaugura l’anno accademico: i lavoratori Iuav si sentono distanti anni luce da questa celebrazione

Quest’anno accademico non potrebbe iniziare peggio: come lavoratori Iuav ci sentiamo distanti anni luce da questa giornata di celebrazione.

All’Università Iuav di Venezia vediamo trascinarsi, giorno dopo giorno, le stesse miserevoli e tristi situazioni che denunciavamo lo scorso dicembre. Non siamo all’inizio di qualcosa di nuovo, anzi cresce un malessere che non potrà mai risolversi col tempo ma solo coi fatti.

Ci sembra proprio che all’Università Iuav di Venezia servano dei servi. Nessuna attenzione a un minimo di giustizia sociale e alle condizioni di lavoro delle mille figure esterne che prestano servizio in questa istituzione, in primis dei lavoratori dei servizi appaltati, nessuna disponibilità all’ascolto delle esigenze e richieste dei lavoratori interni ma anzi mancanza di rispetto per i loro diritti sindacali.

Da dicembre 2018 i nostri colleghi operatori di biblioteca hanno concluso la loro attività nel precedente appalto e hanno cambiato padrone, iniziando a lavorare per una nuova ditta (una società per azioni).

La loro esperienza di anni e anni all’Università Iuav di Venezia (dieci, vent’anni e anche oltre), professionalità, competenza, titoli di studio ora valgono ancora meno del poco che valevano prima, grazie ad una riduzione del 25% del monte ore. Il cambio di appalto è avvenuto nel modo più traumatico, irrispettoso, avvilente per questi colleghi e per tutta la comunità Iuav.

Come avevamo detto allora, il silenzio a volte è pesante e ormai lo subiamo da troppo tempo.

Pesano i mesi di silenzio ostinato della nostra direzione politica e amministrativa, di angoscia silenziosa di questi colleghi, che, dopo aver rischiato il licenziamento, ora faticano a vivere di quello che guadagnano e devono metabolizzare la sconfitta morale e il misconoscimento del loro apporto all’Università Iuav di Venezia.

Pesa il silenzio quasi totale dei docenti, ai quali torniamo a dire: insegnate il progetto e il design, l’attenzione per l’ambiente che ci circonda, l’arte, la sostenibilità, ma forse avete perso l’attenzione per l’altro che ci è accanto tutti i giorni e presta un servizio prezioso e qualificato.

Anche se fa di tutto per sembrare invisibile, l’Università Iuav di Venezia è il committente e il primo responsabile di quanto sta avvenendo. Dovrebbe sentirsi nell’obbligo di rendere disponibili le risorse necessarie per far assegnare a questi colleghi un monte ore più vicino a quello necessario a loro per vivere, e alla Biblioteca per essere davvero funzionante ed etica.

Dopo anni in cui, in occasione dell’open day, ci prestavamo in molti ad illustrare i nostri servizi ai futuri studenti, quest’anno in moltissimi abbiamo scelto di non partecipare: non ci saremo, sia come forma di protesta, sia perchè dovremmo sostenere cose che non pensiamo più. L’Università Iuav di Venezia non è un luogo dove stiamo bene e la biblioteca non è il suo fiore all’occhiello. Vogliamo ancora sperare che una fase nuova possa aprirsi davvero e su questo ci impegneremo, purchè qualcuno dall’altra parte voglia cogliere e ascoltare.

Rappresentanza sindacale unitaria
FLC Cgil

Venezia, 29 marzo 2019

Lascia un commento