Districarsi tra le novità pensionistiche

Il 3 aprile 2019 FLC CGIL Venezia ha organizzato un incontro informativo per aiutare a capire, a scegliere e a districarsi sul tema delle pensioni, con due esperti del settore previdenziale universiario: Claudio Plazzo dell’Università degli Studi di Padova e Laura Folin dell’Università Iuav di Venezia.

Si è parlato di Quota 100, Opzione Donna e riscatto laurea agevolato.

L’iniziativa era rivolta a tutto il personale docente, CEL e tecnico amministrativo dell’Università Iuav di Venezia e dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

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Le battaglie che stiamo sostenendo sul territorio e sul livello nazionale

Ci sono voluti otto anni di blocco dei contratti pubblici, durante i quali non sono mancati i peggioramenti, per quel piccolo segnale positivo, di aprile 2018, che è stato la firma del nuovo CCNL dei settori pubblici. È stata solo la ripresa delle relazioni, perché rimangono molti vincoli e limitazioni, come l’impossibilità di superamento del valore dei fondi accessori degli anni precedenti. Quello che attualmente è grave è che il Governo non ha dato seguito (approvando i decreti attuativi) all’art. 65 del CCNL che prevede, sperimentalmente, l’incremento delle risorse oltre il limite stabilito se vi sono certe condizioni di bilancio.
Nonostante il rinnovo contrattuale l’emergenza salariale permane. L’aumento del +3,48% accordato nel 2018 con il rinnovo contrattuale, lascia livelli salariali molto bassi nel pubblico impiego, e nel settore della conoscenza tra i più bassi con mensilità nette mediamente intorno ai 1.150 euro.
Per il rinnovo del contratto 2019-20 osserviamo che le risorse previste in legge di bilancio non bastano. Ci attendiamo incrementi che recuperino almeno l’aumentato costo della vita di questo decennio, trascorso nel segno di un progressivo impoverimento dei salari, e interventi che assicurino agli atenei le risorse per far fronte a questo.

Sulle risorse al sistema universitario l’Italia continua a essere fanalino di coda in Europa per investimento in istruzione e per l’università in rapporto al PIL. La mancanza di risorse, oltre a bloccare il ricambio generazionale di cui c’è estremo bisogno, sul lato dell’insegnamento e delle competenze tecnico amministrative, si ripercuote anche sulle scelte di esternalizzazione di servizi come accennato in precedenza. Non ci sono solo appalti di biblioteca, il problema riguarda tutto il servizio di guardiania, le manutenzioni e non poche attività informatiche.

Siamo preoccupati anche dalla discussione in corso e dalle decisioni future in materia di autonomia differenziata per quanto potrà intervenire sull’ambito universitario. Appare un rischio concreto il superamento del contratto nazionale che, bene o male, rappresenta un argine alle discriminazioni e a livelli salariali ancor peggiori. E ci preoccupa una
frammentazione e una possibile regionalizzazione dell’insegnamento e della ricerca universitaria che intervenga sull’autonomia degli atenei. Riteniamo debba rimanere il principio che il paese è uno solo, e così anche i diritti fondamentali come il diritto allo studio, alla salute, all’ambiente, alle pari opportunità e non discriminazione, che vanno
salvaguardati.

Inaugura l’anno accademico: i lavoratori Iuav si sentono distanti anni luce da questa celebrazione

Quest’anno accademico non potrebbe iniziare peggio: come lavoratori Iuav ci sentiamo distanti anni luce da questa giornata di celebrazione.

All’Università Iuav di Venezia vediamo trascinarsi, giorno dopo giorno, le stesse miserevoli e tristi situazioni che denunciavamo lo scorso dicembre. Non siamo all’inizio di qualcosa di nuovo, anzi cresce un malessere che non potrà mai risolversi col tempo ma solo coi fatti.

Ci sembra proprio che all’Università Iuav di Venezia servano dei servi. Nessuna attenzione a un minimo di giustizia sociale e alle condizioni di lavoro delle mille figure esterne che prestano servizio in questa istituzione, in primis dei lavoratori dei servizi appaltati, nessuna disponibilità all’ascolto delle esigenze e richieste dei lavoratori interni ma anzi mancanza di rispetto per i loro diritti sindacali.

Da dicembre 2018 i nostri colleghi operatori di biblioteca hanno concluso la loro attività nel precedente appalto e hanno cambiato padrone, iniziando a lavorare per una nuova ditta (una società per azioni).

La loro esperienza di anni e anni all’Università Iuav di Venezia (dieci, vent’anni e anche oltre), professionalità, competenza, titoli di studio ora valgono ancora meno del poco che valevano prima, grazie ad una riduzione del 25% del monte ore. Il cambio di appalto è avvenuto nel modo più traumatico, irrispettoso, avvilente per questi colleghi e per tutta la comunità Iuav.

Come avevamo detto allora, il silenzio a volte è pesante e ormai lo subiamo da troppo tempo.

Pesano i mesi di silenzio ostinato della nostra direzione politica e amministrativa, di angoscia silenziosa di questi colleghi, che, dopo aver rischiato il licenziamento, ora faticano a vivere di quello che guadagnano e devono metabolizzare la sconfitta morale e il misconoscimento del loro apporto all’Università Iuav di Venezia.

Pesa il silenzio quasi totale dei docenti, ai quali torniamo a dire: insegnate il progetto e il design, l’attenzione per l’ambiente che ci circonda, l’arte, la sostenibilità, ma forse avete perso l’attenzione per l’altro che ci è accanto tutti i giorni e presta un servizio prezioso e qualificato.

Anche se fa di tutto per sembrare invisibile, l’Università Iuav di Venezia è il committente e il primo responsabile di quanto sta avvenendo. Dovrebbe sentirsi nell’obbligo di rendere disponibili le risorse necessarie per far assegnare a questi colleghi un monte ore più vicino a quello necessario a loro per vivere, e alla Biblioteca per essere davvero funzionante ed etica.

Dopo anni in cui, in occasione dell’open day, ci prestavamo in molti ad illustrare i nostri servizi ai futuri studenti, quest’anno in moltissimi abbiamo scelto di non partecipare: non ci saremo, sia come forma di protesta, sia perchè dovremmo sostenere cose che non pensiamo più. L’Università Iuav di Venezia non è un luogo dove stiamo bene e la biblioteca non è il suo fiore all’occhiello. Vogliamo ancora sperare che una fase nuova possa aprirsi davvero e su questo ci impegneremo, purchè qualcuno dall’altra parte voglia cogliere e ascoltare.

Rappresentanza sindacale unitaria
FLC Cgil

Venezia, 29 marzo 2019